La terapia cognitivo – comportamentale (TCC)
Pratica e concreta
Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici a livello concreto. Sin dalle prime sedute si lavora per ridurre il disagio che questi problemi creano al paziente;
Scientificamente fondata
È stato dimostrato attraverso studi controllati che i metodi cognitivo-comportamentali costituiscono una terapia efficace per numerosi problemi di tipo clinico. E’ stato dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale è efficace almeno quanto gli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, ma assai più utile nel prevenire le ricadute;
A breve termine
La terapia cognitivo comportamentale, qualora ciò sia possibile, è a breve termine. La sua durata, infatti, varia di solito dai quattro ai dodici mesi, a seconda del caso, con sedute a cadenza prevalentemente settimanale. Problemi psicologici più gravi, che richiedano un periodo di cura più prolungato, traggono vantaggio dall’uso integrato della Terapia Cognitiva, degli psicofarmaci e di altre forme di trattamento;
Orientata allo scopo
La Terapia Cognitivo Comportamentale è più orientata ad uno scopo rispetto a molti altri tipi di trattamento. Il terapeuta cognitivo-comportamentale, infatti, lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, concordando con il paziente stesso durante i primi incontri un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze. Si preoccupa poi di verificare periodicamente i progressi in modo da controllare se gli scopi sono stati raggiunti o eventualmente modificare il trattamento inserendo tecniche più funzionali;
Centrata sul “qui ed ora”
La terapia è volta soprattutto a identificare e modificare gli elementi che, allo stato attuale del paziente, provocano disagio e sofferenza e quelli che contribuiscono al mantenimento di tali stati, pur considerando il percorso di creazione ed evoluzione del sintomo e dei pensieri e comportamenti disfunzionali;
Attiva e collaborativa
Paziente e terapeuta lavorano insieme per capire e sviluppare strategie che possano indirizzare il soggetto alla risoluzione dei propri problemi, il terapeuta svolge un ruolo attivo nella soluzione dei problemi del paziente, intervenendo spesso e diventando talvolta “psico-educativo”, mentre il paziente è stimolato ad essere più attivo possibile, a divenire terapeuta di se stesso, sotto la guida del professionista.
Ho collaborato con il Policlinico Umberto I, (Azienda Ospedaliere di Roma) nel reparto di Alcologia, con il Consultorio familiare di Setteville di Guidonia, Roma (Azienda Sanitaria Locale RM G), svolgendo attività clinica e con la comunità “Ecass” di Roma svolgendo attività terapeutica-riabilitativa. Svolgo attività clinica privata dal 2008.
Ho collaborato con il Policlinico Umberto I, (Azienda Ospedaliere di Roma) nel reparto di Alcologia, con il Consultorio familiare di Setteville di Guidonia, Roma (Azienda Sanitaria Locale RM G), svolgendo attività clinica e con la comunità “Ecass” di Roma svolgendo attività terapeutica-riabilitativa. Svolgo attività clinica privata dal 2008.